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Nuovi Direttori Tg Rai: è cominciata la “guerra” dei Nomi
Mario Orfeo confermato al Tg1, la berlusconiana Ida Colucci promossa da vicedirettore a direttore del Tg2, al posto di Marcello Masi (era in quota Udc), Luca Mazzà al posto di Bianca Berlinguer alla direzione del Tg3. AUDIZIONE ALL’ANAC. Mercoledì alle 9.30, il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini affronterà il piano dell’informazione di Carlo Verdelli, che ha smentito le notizie relative a un disaccordo in merito alle nomine dei direttori. Per quanto riguarda invece Rai Parlamento, si farebbe il nome di Nicoletta Manzione, attualmente corrispondente da Berlino. Dopo una gavetta nella Rai anni Ottanta, quella con i telegiornali divisi tra Democrazia Cristiana (Tg1), Partito Socialista (Tg2) e Partito Comunista (Tg3). Nessuna sorpresa, ma i nomi sono stati formalizzati ben prima dell’illustrazione delle linee guida del Piano alla Vigilanza.
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“Leggo che la sostituzione del direttore del Tg2 – dice Alfano – avviene per giustificare la sostituzione della direttrice del Tg3 che stimo anche io, perché altrimenti come si fa a giustificare la sostituzione della Berlinguer se non si cambia anche la direzione del Tg2”, spiega il Ministro descrivendo la logica delle nomine come una “sfida a sinistra per il controllo del Tg3”. Nomine che invece dovrebbero essere votate domani mattina, stando alla convocazione dell’organismo di gestione del servizio pubblico fissata per le 10,30. Per il senatore Roberto Calderoli, viste le indiscrezioni, “sulle varie poltrone di comando andranno a sedersi tutti uomini graditi al premier Renzi e usciranno di scena le voci scomode, come quella della Berlinguer al Tg3”. “Ogni decisione è stata presa di comune accordo e secondo i criteri legati alle evoluzioni e alle implementazioni previste dal Piano editoriale sull’informazione che presenteremo domani al Consiglio di Amministrazione”. Al momento in cui scriviamo, questa possibilità sembra perdere fondamento, anche perché esistono motivi di opportunità che potrebbero metterlo in discussione. Quello che i vertici della Rai dovrebbero trovare questa sera in Vigilanza è comunque un clima che si annuncia infuocato. Salvata la correttezza istituzionale – con il piano prima discusso in Vigilanza e poi presentato al cda – per Freccero però resta “il problema di come evitare tutto questo in futuro”.